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Anna Morandi nasce a Poggibonsi nel
Senese nel 1966. Autodidatta, inizia ad avvicinarsi alla
pittura alla fine degli anni ottanta. Operaia presso una
ditta di sculture artistiche scopre ben presto la sua
predisposizione al disegno, al colore, alla pittura.
Inizialmente copia opere di artisti famosi studiandone
le luci, le profondità l’armonia. Nei primi anni novanta
collabora con vari artigiani fiorentini dipingendo copie
di artisti fiamminghi, fino a giungere ad una sicurezza
pittorica che la sprona ad immergersi nella difficile
opera della creazione. La sua arte si indirizza nei
seguaci di Breton, nel surrealismo, ama in egual misura
Dalì e Magritte, personalizzando i suoi lavori con
femminile sensibilità. Dopo un decennio di pittura
surrealista, denota che la forma espressiva adoperata
curata con certosina pazienza non è di facile
apprendimento, capisce che il messaggio ha troppi filtri
per la società del tempo. Dopo mesi di studio, facendo
fronte ad un dramma interiore, si rimette in
discussione, prova ad avvicinare il messaggio alla
portata comune utilizzando forme espressive di facile
apprendimento. Ne risulta una Anna Morandi completamente
diversa, è tutto più diretto, per spiegare la
metamorfosi esemplificando, si passa dalla carezza allo
schiaffo. Ha esposto in molte mostre personali e
collettive in Italia e all’estero riscuotendo sempre
buoni consensi. Cura le sue mostre personalmente, è suo
interesse la purezza dell’espressione artistica, non
tenendo conto del volere del mercato. È suo volere
esprimersi come ha iniziato, da autodidatta.
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